La sostenibilità è il tema. Non una moda passeggera ma una credenza, una vocazione sulla quale basare l’impegno e l’operato di tutti: individui, istituzioni, governi e imprese. Tutta la società civile organizzata riunita nella realizzazione della più grande utopia contemporanea: la sostenibilità.Utopia impresa presenta “L’Alfabeto della Sostenibilità”. Ventisei aziende, dalla A alla Z, come le lettere dell’alfabeto, e ventisei modi per essere sostenibili raccolti in questo libro e raccontati da Francesco Morace e Marzia Tomasin con l’obbiettivo di valutare l’impatto che la sostenibilità - ambientale, economica e sociale - ha avuto e continuerà ad avere nel mondo dell’impresa, nella visione delle aziende grandi e piccole, italiane e internazionali.

L’eccellenza in favore della sostenibilità

Un concetto, quello della sostenibilità, che negli ultimi dieci anni ha conosciuto un’estensione nella dimensione dei valori civili e ha avuto un’importanza strategica sempre maggiore conquistando un ruolo e una centralità che hanno convinto molte aziende a sostituire la propria missione con alcuni dei 17 SDGs, gli obiettivi di sviluppo sostenibile stabiliti nel 2015 dall’Agenda 2030 delle Nazioni Unite.

Non è solo il caso di realtà ‒ come Patagonia, Alce Nero, Humana People to People ‒ che già negli anni Settanta si sono dimostrate pioniere nei valori della sostenibilità, ma anche di aziende approdate più recentemente nei territori ESG (Environment, Social, Governance): ambiente, responsabilità sociale e gestione illuminata diventano il mantra per grandi gruppi alimentari come Lavazza o di operatori nell’energia come Enel, del tessile-abbigliamento come Yamamay, della farmaceutica come Chiesi o della cura del corpo come Davines, dei beni industriali come MEP, degli oggetti per la casa come Guzzini, del welfare aziendale come Jointly, dei rivestimenti per l’edilizia come Florim, dell’intelligenza artificiale come Video Systems dell’elettronica, della telefonia e degli elettrodomestici come Samsung o dei servizi finanziari come Unipol.

Molte di loro sono state tra le prime a diventare B Corp nel proprio settore (come Chiesi, Davines, Florim, Guzzini, Irritec, NATIVA, Wami, Zordan,) o accettano comunque di misurarsi con i loro bilanci di sostenibilità, calcolata su parametri ESG e non più con i risultati trimestrali.

Il libro

L’Alfabeto della Sostenibilità è il titolo del libro scritto da Francesco Morace e Marzia Tomasin, e pubblicato da Egea Editore. Impreziosiscono il volume la prefazione di Enrico Giovannini e la postfazione di Ermete Realacci, assieme ai pittogrammi delle ventisei aziende partecipanti che sono stati realizzati da Giulio Ceppi e Federica Citterio. Ogni impresa ha la sua lettera reinterpretata liberamente in un pittogramma unico e distintivo. La copertina del libro le raccoglie tutte in una matrice d’eccellenza della sostenibilità aziendale nazionale e internazionale.

Le storie che questo libro racconta dimostrano che, nonostante le difficoltà che si incontrano a metterla in atto, la scelta della sostenibilità, inizialmente costosa, procura poi numerosi vantaggi. Il costo è legato non solo alle spese che bisogna sostenere per modificare i processi produttivi e organizzativi, ma soprattutto al cambiamento di paradigma culturale che questa dimensione comporta perché tutti – dalla politica alle imprese, dai media ai consumatori – arrivino a cambiare la grammatica dei propri comportamenti e a parlare un linguaggio adatto alle sfide del XXI Secolo. Ventisei storie che danno voce a un messaggio importante: la sostenibilità è la lente che dà la capacità di leggere il futuro e la bussola che orienta le scelte della politica e delle strategie d’impresa.

Sostenibilità come impegno

Le parole sono importanti e l’etimologia è una ricchezza da preservare. Marzia Tomasin indaga il senso della parola sostenibilità che deriva dal verbo latino sustineo che, nel suo duplice significato, rimanda a un oggetto da «reggere» – le tre dimensioni della sostenibilità – e a un soggetto che deve assumersi l’impegno di farlo – quel «noi» senza alcuna distinzione inteso anche come coscienza globale – e ne esprime l’essenza. Da qui la sostenibilità come valore dell’impresa che oggi, per dirsi veramente tale, deve svilupparsi perseguendo l’obiettivo di creare valore non solo per sé, ma anche e soprattutto per l’ambiente, le persone e il territorio.

Su queste basi, l’impresa può guidare una rivoluzione epocale, caratterizzata sia dal rifiuto di un modello fondato sullo sfruttamento della natura e dell’uomo, in favore di un modello concentrato sulla logica della reciprocità, sia per lo sforzo di dare un senso all’attività d’impresa che non può più essere il mero profitto. Una rivoluzione in favore di un modello di sviluppo sostenibile che consenta all’impresa di non perdere la sua «licenza sociale» e di esercitare attivamente il suo ruolo di attore protagonista del cambiamento.

Il podcast

Il podcast l’Alfabeto della Sostenibilità dà voce alle aziende d’eccellenza che operano in favore della sostenibilità intesa nelle sue tre dimensioni: ambientale, economica e sociale.

Attraverso il racconto dei suoi protagonisti conosceremo le storie, le visioni, i progetti portati avanti da queste imprese che hanno in comune una vera vocazione: contribuire attivamente alla diffusione di un modello di sviluppo sostenibile orientato alla generazione di un valore che sia prima di tutto condiviso.

Le aziende protagoniste di questo podcast sono in parte quelle raccontate nel libro “L’Alfabeto della Sostenibilità. 26 modi per essere sostenibili” scritto da Francesco Morace e Marzia Tomasin e pubblicato da Egea Editore. La prefazione del libro è di Enrico Giovannini mentre la postfazione è stata scritta da Ermete Realacci.

Audio producer Rossella Pivanti.