Thomas More - Utopia

«Galeotto fu il libro e chi lo scrisse» è proprio il caso di dirlo, ma senza nulla togliere al sommo poeta: galeotto qui non fu il romanzo cavalleresco che narra le gesta di Ginevra, la sposa di Re Artù, e del suo cavaliere Lancillotto, ma un libro che parla di un viaggio e che s’intitola “Utopia”, scritto nel 1516 da Thomas More.Utopia è l’immagine di una società ideale e giusta proiettata nel futuro, uno stile di pensiero che porta a immaginare un mondo “altro” in cui vivere bene e in armonia. L’utopia non è l’irrealizzabile ma un modello di pensiero, un’opportunità buona e concreta di cambiamento per il futuro che si realizza attraverso l’immaginazione.

"Ogni impresa è portatrice di un’utopia. E la cultura è una via per realizzarla."

Chi siamo

Utopia impresa è una società di consulenza che integra e valorizza la cultura nell’impresa attraverso la creazione e lo sviluppo di progetti multidisciplinari. L’attività di Utopia impresa si basa su una visione ampia e variegata della cultura, che abbraccia discipline apparentemente lontane dalla sfera imprenditoriale, come arte, filosofia, musica, letteratura, cinematografia, per ibridarle con il fare impresa.

Attraverso l’utilizzo di strumenti e linguaggi innovativi, Utopia impresa guida le aziende nell’integrazione della cultura, con lo scopo di creare un ecosistema unico che sintetizzi visione artistico-culturale, strategia imprenditoriale e gestione di progetti complessi. Questo approccio ridefinisce i confini tradizionali dell’attività imprenditoriale, proponendo un modello in cui la dimensione culturale diventa parte integrante del processo di crescita e innovazione dell’impresa.

– Il manifesto

Crede nella cultura come motore di crescita e innovazione per l’impresa.

Promuove la cultura in tutte le sue forme ed espressioni. Favorisce le contaminazioni tra diverse discipline che entrano nell’impresa e ne alimentano l’essenza.

Sostiene la nascita di una nuova classe di imprenditori rinnovata nelle visioni e negli scopi che sappiano essere responsabili e coraggiosi fautori di un nuovo modo di fare impresa.

Opera in favore della sostenibilità, promuovendo la diffusione di una cultura che esprima tutte le sue dimensioni ovvero ambientale, economica e sociale.

Sostiene e promuove la diffusione di una responsabilità culturale d’impresa che permetta di creare valore condiviso, bilanciando gli obiettivi economici con un impatto sociale positivo.

Promuove l’utilizzo di nuovi strumenti e linguaggi espressivi nell’impresa come la musica, l’arte, la cinematografia, il podcasting per dare voce all’identità dell’impresa.

Crede che la responsabilità dell’impresa debba essere prima di tutto civile: all’impresa si chiede di andare oltre il solo scopo di fare profitto e di concorrere, assieme allo Stato e alla società civile organizzata, a ridisegnare l’intero assetto economico, istituzionale e sociale del Paese.

Testimonia e misura, attraverso l’utilizzo di specifici sistemi di valutazione, il valore che la cultura porta all’impresa in particolare in termini di impatto sulla sostenibilità e responsabilità sociale d’impresa.

Marzia Tomasin

Fondatore

Narratrice d’impresa, giornalista e autrice del podcast Periscritto

Mio padre faceva il musicista. Sono nata e cresciuta in una casa in cui arte e creatività si respiravano a pieni polmoni, il dono più grande che un padre possa dare a un figlio. Capitava spesso che papà suonasse per me il suo bellissimo pianoforte a coda. La musica era il nostro codice ma a me non bastava. La mia vita si era fatta in bianco e nero, e tutto intorno era sbiadito, confuso, triste. Poi un giorno d’istinto ho afferrato una penna e ho iniziato a scrivere su un foglio. Erano pensieri alla rinfusa, parole vuote messe l’una a fianco all’altra che, piano piano, si riempivano di significato. Da allora tutto mi è stato chiaro. Grazie alla musica ho incontrato il mio destino in una penna e non l’ho mai lasciata.

La scrittura è diventata il mio mestiere e mi ha fatto incontrare il mondo dell’impresa che ho imparato a conoscere e amare nella sua bellezza e complessità. L’impresa come custode di patrimoni intangibili immensi da far emergere in modo maieutico e da raccontare. Ho iniziato così a prendermi cura delle imprese e delle loro storie; le scovo, le ascolto, le vesto di pagine di carta, e le faccio vivere consegnandole all’immortalità.

Dall’incontro con il filosofo Roberto Mordacci, dalla lettura del suo libro “Ritorno a utopia” e dalle tante conversazioni con lui su questo tema, ho compreso che ogni impresa nasce con un’utopia della quale il più delle volte non è consapevole, ma è nella sua immaginazione e nel desiderio di realizzarla che si può raggiungere l’eccellenza. Come? Con la cultura che deve entrare nell’impresa per nutrirne l’essenza. Una cultura che è multidisciplinare, che allarga gli orizzonti, che ispira e che guida verso un nuovo modo di fare impresa.

– Team