L’ospite di questo episodio è Michele Cometa che è l’autore di “Paleoestetica. Alle origini della cultura visuale” pubblicato da Raffaello Cortina Editore. Michele Cometa insegna Studi culturali e Cultura Visuale all’Università degli Studi di Palermo e in questo libro esprime quanto l’arte del paleolitico sia fondamentale per capirci. Superfici, miniature, ibridi: il volume indaga questi tre dispositivi paleolitici provenienti da profondità immemorabili ma ancora oggi in uso. Dalle pareti rupestri ai moderni touch screen, le superfici sono il medium che ha permesso di fissare su un supporto quelle immagini che altrimenti sarebbero solo le volatili invenzioni dei sogni e dell’immaginazione dando loro forma al di fuori della caverna della mente umana. Dalle figurine paleolitiche ai moderni ritratti e alle sculture miniaturizzate, l’Homo sapiens viene ancora attratto dalle “piccole cose” che accompagnano tutta la sua storia evolutiva. Dall’Uomo-leone di Hohlenstein-Stadel ai mostri mitologici dei moderni fumetti, la fusione di stati dell’essere diversi, l’animale e l’umano, sembra essere una caratteristica fondamentale e sostanzialmente unica dell’Homo sapiens. Quello che propone l’autore è un cambio del punto di vista e cioè mettere in crisi le nostre convinzioni in favore della conoscenza che possiamo acquisire attraverso questi manufatti.